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Il Passioni Festival svela l’intellettuale Pier Paolo. Abbate e Cerno colgono l’essenza di “Quando c’era Pasolini”. Ninetto Davoli in forma smagliante protagonista di una sorpresa speciale

All’Arena Eden, la prima giornata del Passioni Festival, in compagnia di ospiti d’eccezione come Ninetto Davoli, Fulvio Abbate e Tommaso Cerno, si è conclusa martedì sera con gli applausi scroscianti del pubblico al termine della proiezione del film di Pier Paolo Pasolini “Uccellacci e uccellini”. Protagonista della pellicola, insieme ad un gigante come Totò, il mattatore della serata Ninetto Davoli, che ha introdotto la visione del film conversando con il giornalista Mattia Cialini. Un Ninetto Davoli in forma smagliante, che come un fiume in piena ha allietato la serata raccontando aneddoti curiosi e divertenti della sua carriera e ricordando con affetto e commozione l’amico e maestro Pier Paolo Pasolini. Davoli ha svelato il suo rapporto speciale con Arezzo, la città dove nel 1969 ha svolto il servizio militare. Ha raccontato al numeroso pubblico presente in platea – composto prevalentemente da giovani ragazze e ragazzi – che durante il soggiorno aretino Pasolini veniva spesso a trovarlo, accompagnandolo a visitare gli affreschi di Piero della Francesca. Ricordi, aneddoti, curiosità. E con una sorpresa indimenticabile per Ninetto, che ha riabbracciato dopo più di 50 anni “Umbertino” Pecchi, figlio dell’ufficiale Enzo Pecchi, il quale all’epoca in cui Davoli svolgeva servizio militare ad Arezzo ospitava spesso a casa sua Pasolini e lo stesso Davoli. E in un’occasione, durante un pranzo nella casa di Enzo Pecchi ad Alberoro, Pasolini realizzò un ritratto a matita del piccolo Umberto Pecchi, firmato “PPP” con la dedica “a Umbertino, Alberoro 1969”. Adesso quel ritratto è custodito gelosamente da Umberto che lo ha mostrato di nuovo, dopo tanto tempo, a Ninetto e a tutto il pubblico presente in platea. Davoli ha raccontato anche un episodio esilarante sulla sua prima visita, accompagnato dal maestro Pasolini, alla casa romana di Totò. Quasi un’ora di racconti, riflessioni e qualche divertente battuta intrisa di quella romanità genuina di un “ragazzo di borgata” diventato, giovanissimo, un attore di fama internazionale. Nel pomeriggio erano saliti sul palco del Passioni Festival – introdotti da un emozionante balletto a cura dell’Associazione Culturale “Progetti per la Danza e Arti Sceniche” di Arezzo – due grandi conoscitori di Pasolini come Fulvio Abbate e Tommaso Cerno. Lo scrittore palermitano ha presentato il suo libro “Quando c’era Pasolini” edito da Baldini+Castoldi, e anche in questo caso non sono mancati aneddoti, riflessioni politiche profonde e qualche curiosità intorno all’affascinante figura di Pier Paolo Pasolini. Tra il pubblico, ad assistere alla presentazione del libro di Fulvio Abbate, anche Enzo “Pupo” Ghinazzi, grande amico dello scrittore palermitano e del Passioni Festival.

Il Passioni Festival è organizzato con la Fondazione Guido d’Arezzo e il patrocinio della Camera di Commercio e di Regione Toscana. Con il sostegno di: Chimet, Italpreziosi, S.I.S.-soluzioni integrate per la sanità, Centro Chirurgico Toscano, Marconi arredamenti, LFI, Atlantide audiovisivi. E in collaborazione con: Confcommercio Arezzo, Tenuta di Frassineto, Idrocalor Crispino, Centro Guide di Arezzo e Provincia, Feltrinelli Point, Officine della Cultura, Ristorante la Pieve, Ristorante Antica Fonte, Ristorante Mani in Pasta, Vogue Hotel.