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Passioni, Cantelli e Sanpa: “Se non fossi stato rinchiuso, non sarei vivo”. Evento sanità: ovazione per il personale che ha lottato contro il Covid

Una testimonianza toccante sulla prima comunità di San Patrignano e sul fondatore Vincenzo Muccioli: un progetto rivoluzionario, diventato elefantiaco, con enormi meriti ma anche storture. L’autore del libro che ha ispirato la serie Netflix ha parlato a cuore aperto, in un dibattito che ha coinvolto il direttore del Serd di Arezzo Marco Becattini. La seconda giornata della kermesse all’Eden si è chiusa con un collage di di preziose testimonianze, quelle dei primari e degli infermieri e che hanno fatto fronte al dilagare della pandemia nell’ultimo anno e mezzo. E, in un video, l’attrice romana Claudia Gerini ha annunciato una partnership con la casa di produzione cinematografica aretina Poti Pictures, che ieri sera ha presentato il corto “Uonted!”

Sono stato rinchiuso a San Patrignano, è vero. Ma non per punizione. Fu l’unico modo per incontrare me stesso. Se non fossi passato da quell’esperienza, non sarei qua oggi a raccontarlo”. E’ un cuore aperto quello di Fabio Cantelli Anibaldi, pieno di cicatrici che non si vergogna di mostrare. Dal suo libro “La quiete sotto la pelle” del 1996, oggi ristampato da Giunti col titolo “Sanpa. Madre amorosa e crudele”, è stata tratta la serie Netflix “Sanpa. Luci e ombre di San Patrignano”, sui primi anni della celebre comunità di recupero per tossicodipendenti nel Riminese fondata da Vincenzo Muccioli. Il racconto di Cantelli Anibaldi, teso, duro, appassionato, è stato protagonista dell’evento di apertura della seconda giornata dell’Arezzo Passioni Festival all’Eden di via Guadagnoli. La chiusura ha visto prima la proiezione del corto della Poti Pictures “Uonted!” e poi un grande appuntamento sulla salute, con le toccanti testimonianze del personale sanitario impegnato ad Arezzo nell’ultimo anno e mezzo nella lotta al Covid. La rassegna, ideata da Marco Meacci e realizzata assieme a Mattia Cialini, è sostenuta da Atlantide Adv, Chimet, Italpreziosi, Crispino Idrocalor, S.I.S- Soluzioni integrate per la Sanità, ed è in collaborazione con Officine della cultura, Feltrinelli Point Arezzo, Ristorante la Pieve, Centro Guide Arezzo e Provincia, Ristorante Antica Fonte, Vogue Hotel, Fraternita dei Laici di Arezzo e Tenuta di Frassineto. L’ingresso a tutti gli eventi è gratuito, i posti sono limitati e numerati nel rispetto delle normative anti Covid. Occorre ritirare il biglietto segnaposto disponibile online all’indirizzo cinemaeden.ticka.it oppure direttamente al Cinema Eden di via Guadagnoli 2 (Arezzo) nei giorni e negli orari di apertura. Come sempre, è consigliata la prenotazione.

Cosa è successo ieri, 28 luglio 2021

Cantelli Anibaldi – che oggi lavora nel Gruppo Abele, di cui è vicepresidente, fondato da don Luigi Ciotti -.ha parlato con coraggio, non soltanto di San Patrignano, ma anche della propria esperienza di vita. A partire dall’adolescenza. Le inquietudini, la ricerca dell’assoluto, la folgorazione per David Bowie. Con semplicità, ha narrato la profondità di un’età complicata, narrando di sé ma toccando il cuore di tutti. Senza riserve ha parlato dell’incontro con la droga, della marginalità connessa alla tossicodipendenza, della spirale di reati e abusi di sé che l’eroina e, in questo caso, la cocaina iniettata comportano. Poi l’approdo a San Patrignano. Le fughe. Il “contenimento” in uno stanzino. “Non punitivo, ma fu l’ultima spiaggia – dice -. Incontrai me stesso, nella mia realtà disastrosa”. Da lì l’inizio della presa in carico della propria persona. Della cura di sé. Non mancano i passaggi di critica per Sanpa. “Con l’espansione, Vincenzo Muccioli divenne ostaggio della sua opera e fece gravi errori. Ci fu la morte dell’utopia iniziale, quando Muccioli iniziò a delegare. Ma il primo Vincenzo era amorevole: quando mi abbracciava, mi faceva delle trasfusioni di affetto”. L’evento, chiusosi tra gli applausi e un lungo firmacopie dell’autore, è stato arricchito dagli interventi del responsabile della zona aretina del Ser.d., il dottor Marco Becattini. Che ha illustrato come, dagli anni ’80, si siano evolute le dipendenze sul territorio. Droga, certo, ma non solo: dalla schiavutù dell’alcol, alle nuove ludopatie. L’evento è stato moderato dalla giornalista Silvia Bardi.

La serata è continuata a partire dalle 21, con la proiezione del simpatico cortometraggio della Poti Pictures “Uonted!”. Poti Pictures è ormai un noto e rivoluzionario progetto aretino, che realizza film con protagonisti persone con disabilità. Alla presentazione hanno preso parte il regista Daniele Bonarini, il produttore Michele Grazzini e gli attori Paolo Cristini e Tiziano Barbini. C’è anche stato un annuncio: Claudia Gerini, attraverso un video, ha spiegato che ci sarà una partnership produttiva tra FilmInTuscany e Poti Pictures per la realizzazione del lungometraggio “Ollivud”. Un film che dovrebbe essere girato la prossima primavera per la regia di Daniele Bonarini e che vedrà come protagonisti, oltre a Tiziano e Paolo della Poti Pictures, anche la stessa Gerini e altri noti attori del panorama cinematografico italiano.

Alle 21,30 è iniziato l’evento salute, con la contemporanea diretta di Teletruria. Il saluto iniziale è stato dato dall’ideatore del festival, Marco Meacci. Il giornalista Luca Caneschi ha moderato l’evento. Sul palco hanno portato la loro testimonianza i professionisti della Asl Toscana Sud Est, a un anno e mezzo di distanza dall’esplosione della pandemia Covid. E poi il prezioso contributo di Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’istituto nazionale di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, in collegamento da Roma. Il racconto dei momenti più difficili, spaventosi, durissimi da affrontare, è stato affidato alle parole di chi ha preso cruciali decisioni. E di chi, in corsia, ha dato tutto per contenere il virus. Hanno parlato il direttore generale della Asl Antonio D’Urso e la direttrice dell’ospedale San Donato di Arezzo, Barbara Innocenti e poi: Danilo Tacconi, primario di Malattie Infettive, Raffaele Scala, primario di Pneumologia, Marco Feri, primario di Terapia intensiva. Quindi gli infermieri Riccardo Battistini (Terapia intensiva San Donato), Ornella Cestaroli (Cure intermedie La Fratta), Olga Lucci (Pneumologia San Donato), Erika Tarquini (Malattie infettive San Donato). Hanno preso inoltre la parola Vasco Giannotti, ex deputato, organizzatore del tradizionale Forum Risk Management, e il presidente dell’ordine degli infermieri di Arezzo Giovanni Grasso. Un lungo applauso ha scandito la chiusura della serata.

Il programma di oggi giovedì 29 luglio

Ore 18,30 – Federico Fubini, vicedirettore del Corriere della sera, firma di punta del quotidiano, esperto di economia e finanza, presenta “Sul vulcano. Come riprenderci il futuro in questa globalizzazione fragile”, edito da Longanesi. Partecipa il presidente della fondazione Symbola Ermete Realacci. Modera il giornalista Mattia Cialini.

Ore 19,45 – Presentazione dei vini della Tenuta di Frassineto.

Ore 21 – Serata cinema: proiezione del film “Ti vogliamo bene Francesco Nuti” con Enio Drovandi, regista e attore, e Ivo Romagnoli, produttore. A seguire, alle 22, proiezione del corto “A occhi chiusi”, in anteprima nazionale, alla presenza del regista Alessandro Perrella e dell’attrice Valentina Perrella. Ospite d’onore sarà Milena Vukotic. Conduce la giornalista Barbara Perissi.